Lettere del Poeta
Questa e' una raccolta dei testi piu' significativi di Andrea "poeta".Troverete sue note, appunti, lettere e osservazioni, tutte rigorosamente anonimizzate.
Come potrete vedere, la figura femminile e' anche qui molto rappresentata e le lettere a contenuto sentimentale son quelle piu' numerose. L'animo femminile e' sempre un grande ispiratore del nostro Andrea Barsotti.
A Dario Cecchini, amico di sempre
Alba del 14 ottobre 2007
Ad una dolce ignota fanciulla
Gennaio 2008, di sera
Quando odi il sole cantare.
Quando piu' dolcezza ti vive attorno.
Quando nell'aria c'e' profumo insistente ma leggero,
impercettibile, che non sai definire.
Quando vi e' la magia che ti possiede,
ecco che devi fermarti.
E prendere atto che dove passa il tuo respiro,
mia amica, niente rimane com'e'.
Seguo questo vagare come fosse impalpabile arcobaleno.
Come fosse... ma lo e'!
L'invernale carezza non sfiora le gemme toccate
dalla brezza del tuo sorriso, e come fossero
voce e porta dell'animo mio,
alla soffice e libera tua parola si placano.
La mente mia non trova respiro e tace.
Appagata.
Ad un ignoto amico di Andrea
Natale 2007
Il vento del tempo trasporta il cammino, le nostre mani guidate da
cuore e mentecrescono e si disperdono, maturano. Come guerriero nel
sole tu pensi sereno, quando altri si affannano, lotti quando intorno
c'e' quiete e indifferenza, gioisci in silenzio se una mano amica cerca
la tua. Edificare e' la tua linfa, i tuoi passi a tratti fuori dagli
schemi, non ti curi delle domande dei tuoi compagni. ;Ma non le ignori,
consapevole che ogni mattone posato e' una fonte di freschezza. Non
ti fermi e ascolti... ascolti il suono dei frutti che maturano, e non
guardi indietro. Al tuo cospetto, altri sono viandanti smarriti negli
allori. Ma v'e' e vi sara' sempre chi seguira' la tua ombra, fiero di
arricchire i tuoi pensieri.
A Silvia
17 agosto 2005, quasi mezzogiorno
Non si puo' respirare il tuo volto e rimanerne immuni, la tua anima
e' gemella dell'infinito e fugge da te una sinfonia di emozioni. Un
reggimento d'onde di mare. Carezze nel vento. E il canto dell'usignolo
si confonde con quello dell'aquila. Le tue lacrime e i tuoi sorrisi
sanno dove rifugiarsi e per le tue cosce c'e' sempre posto nell'animo
mio.A Serena
Indescrivibile Serena, la penna che scorre sara' d'ora innanzi lo strumento col quale mi sento di parlarle. Nel mio primo approccio sento di esser stato goffo e di aver avuto fretta nel darle del tu, mi perdoni se non ho ben valutato la sua distinta persona. Lei e' giovane, forte, elegante come una quercia che sta irrompendo in una foresta straniera. Dimenticavo di presentarmi: mi chiamo Andrea Barsotti e mi rifletto in quel personaggio che nel giorno di ieri, 30 luglio 1997 alle ore tredici e quattro minuti, si e' permesso di fermarla per donarle un misero foglietto.Non sono solitamente molto umile: se ho consumato molti tormenti prima di avvicinarla, e' perche' so che lei e' un qualcosa di piu'. Serena, in questo momento lei legge, sorride, riflette; forse viene invasa dall'incomprensione per questo scritto inusuale, probabilmente inopportuno. Non so trattenere la mia penna: abituata solo a misere parentesi intrise di frivolezza, adesso e' risorta incontrando la sua natura. Ed esulta, anche se con eleganza, cercando di trasmetterle un'emozione indecifrabile che e' sorta contemplando un miraggio di cui si narrava nei secoli scorsi.
Lei si riflette nelle stelle piu' vive o in quel raggio di sole che compare dopo una pioggia; sa travolgere e rapire come un torrente che improvvisamente diventa fiume. Lei oleggia in quell'essenza che abbraccia chi varca l'entrata di un bosco in risveglio, lei e' un ritratto creato con tanta raffinatezza che illude di appartenere a qualche civilta' scomparsa. Vorrei continuare in questa irruenta evasione ma il mio pensiero mi impone di tornare alla semplicita' e di trattenere quelle domande che sarebbero come un ospite che entra senza bussare.
La lascio ai suoi pensieri che spero di non aver smarrito. Non so come saranno i miei prossimi giorni, e non voglio saperlo.
A Silvia
Silvia, umile bagliore: le ombre della sera avvolgono tutto fuori dal mio vetro, ed io mi ritrovo con la valle dei miei pensieri invasa da tanti e tanti fiori di ogni forma e bellezza. Fiori che hanno fatto battere il mio cuore e volare il mio pensiero oltre l'infinito.La speranza e' unica ad accomunare tutte queste visioni un po' dolci e un po' amare, la speranza e l'illusione sono gli unici frutti che ho raccolto sfiorando i fiori della mia valle. Io, giunto ai trentaquattro anni, mi sento spesso dire che Andrea il poeta e' un furbo che confonde le donne con le poesie e poi ne approfitta sferzando il colpo finale. Ahime', non e' vero, io non sono mai riuscito a colpire come avrei voluto!
Sappi che il cinque di febbraio, alle nove circa, ho capito, guardandoti con una attenzione che prima ti avevo negato, che tu sei in buona misura cio' che inseguo da una vita. Tu che mostri una semplicita' che sfiora ogni limite, tu che umilmente ti adoperi nel tuo lavoro. Silvia, dentro tu possiedi quel calore con cui tutte le altre mi han sempre illuso senza che neanche lo possedessero. Tu come un rivolo d'acqua di montagna, sai dissetare in un flusso continuo. Non si puo' desiderare di piu' da una donna, e' inutile cercare il sole piu' caldo o l'acqua piu' spumeggiante se poi essi si esauriscono; quando una dolce parola esce dall'animo e non riesce a farsi seguire da altre, e' segno che essa e' talmente schietta da frenare il sentimento che l'ha evocata. Tu piccola stella non guardare quei lampi accecanti che ti circondano, sappi che la tua luce puo' essere fonte di vita. Tu con il tuo animo e la tua mente pura, puoi brillare a illuminare la tua lunga strada. E anche quella di un poeta che insegue diamanti da una vita.
A Silvia
Io che vivo a volte in mezzo a sfavillanti gioielli,non sono che un modesto ragazzo che vive del suo lavoro, che non sa darsi un traguardo definito, che in passato si e' visto in un fantasioso palcoscenico con moglie e figli, indaffarato a lavorare e a scrivere libri.Cio' e' rimasto fantasia: mi rendo conto che solo non posso stare, e ricordando i miei sogni passati devo aprire la mia mente e cercare che si realizzino. Silvia, leggi queste mie frasi ripetutamente: ho evitato di usare troppo romanticismo perche' voglio avvicinarmi a te con serieta' e modestia. Aspetto con ansia un tuo gesto o una tua parola.
A Silvia
Sono le 22,09 del 24 febbraio ed io ho cercato di evadere da te, dolce e pura Silvia. Ecco che dopo aver ascoltato e ammirato la Donna che vive in una atmosfera lontanissima, ho deciso di dissetarmi della tua immagine. Stamane, dopo la lunga sete di te, ti ho avvicinato per avari istanti. E quando la tua mano sinistra ha stretto la mia mano sinistra, ho sfiorato l'universo. Tutto il giorno e' trascorso nell'inquietudine piu' fanciullesca ed ora sono innanzi alla tua mente, al tuo giudizio, alla tua profonda sensibilita'.Silvia e' giunto il momento di lasciarci, con mio dolore. Non oso interrogare le lancette; e in fondo, che le interrogo a fare? Di fronte a te e' il tempo. Scompare e giunge tutto cio' che io disperavo di trovare, ed ora che l'ho davanti devo trattenermi nel viverlo con fierezza e forza.
Ti prego di donarmi una carezza mentre mi pensi. Tuo Andrea,